Apri, amore, apri!

Apri, amore, apri!

 

Apri, amore, apri,
Apri questa porta e tutte le finestre,
Apri, presto, apri,
Fai entrare la luce e quella passione che fa pulsare le vene

Apri, senti che furia, chi può fermarla,
Voglio arrivare ai bordi dell’abisso
E non fermarmi ancora,
Per sapere quanto sei profondo,
Se quegli occhi neri sanno dirmi
Ancora cose segrete di me
E quella bocca di argilla cose segrete di te

Apri, amore, apri,
Apri questo cuore, apri,
E perditi con me,
Senza pentimento, senza fingere

Che esista altro mondo al di fuori di noi, potenti ed egoisti

Apri, e serrami nella carne,
Apri e lasciami essere chicco di riso
Nella tua bocca affamata
Apri e lascia che sia il tuo sonno
E il tuo dolore aspro

Apri, e lasciami essere mesta,
E poi molesta e poi troppo felice,
Apri, amore, apri,
Toglimi dall’ombra
E sigillami nella luce,
Apri, siamo fatti di coraggio
E di tenera incoscienza
Apri, amore, apri
E lanciati con me
Nel volo senza rete

Amelia De Simone – 11 luglio 2016

 

 

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La mia bocca rossa

La mia bocca rossa

La mia bocca rossa
É il nascondiglio dei miei pensieri
Stringe le labbra
E trattiene parole commosse,
La voce tremula di troppo amore

La mia bocca rossa
É pronta a frasi potenti,
Ma le serba pudica,
E s’offre al tuo sguardo devoto

La mia bocca rossa é il sigillo
Di flussi di luce e sentire dei vecchi,
Trattiene fragori e soffonde armonie,
La mia bocca rossa é santuario
Per gli occhi saggi con cui mi guardi

Amelia De Simone – 26 giugno 2016

**photo credits: Dalila Manzo

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I miei sogni hanno le ossa

I miei sogni hanno le ossa

I miei sogni hanno le ossa,

E spina dorsale, piedi e bocca per sussurri e urla,

Occhi profondi e indagatori,

I miei sogni sono di spuma leggera

E carne pensante,

Sono umanamente divini

I miei sogni mi sognano,

Mi sobillano, mi sovvertono,

I miei sogni hanno le ossa

E cordone ombelicale,

I miei sogni mi partoriscono

E mi restituiscono nuova al mondo,

Nuda senza pudori grevi,

Fatta di cose che non si misurano

Né si pesano,

I miei sogni sono pane per bocche dai

denti forti e labbra  che baciano avide

Amelia De Simone – 21 giugno 2016

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(E questa sarà una poesia)

(E questa sarà una poesia)

Ma tu, ma tu
Lo sai, siamo malati,
Malati di noi
E tu, tu vorresti guarire?
(E questa sarà una poesia)
So che non risponderai.
In fondo,
Ma anche su, in superficie,
Sulla tua pelle impaziente,
Ti piace essere malato di me,
E non sai cos’è la vita
Senza le mie chiacchiere,
Le mie poesie senza capo né coda,
I miei foulards bon ton, e gli occhi grandi grandi.
Ma tu, tu vorresti guarire?
Ma tu?
Ma io?
Io no, mi piace credere di morire
Se non ti vedo domani

Amelia De Simone – 6 giugno 2016

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L’albero d’oro

L’albero d’oro

Quando ancora non mi cercavi,
E nemmeno t’apparivo in sogno,
Quando ancora ero ombra senza sangue,
Io già ti cullavo al petto
E ti sapevo e sapevo la tua resa
I tuoi tentativi di difesa
E ancora la resa
Che non é sconfitta,
Ma pace per quel corpo sfinito
Quella mente assetata,
Tu mi intravedevi e io vedevo
Nitide le nostre sagome
Che s’amavano fitte,
Intenerite per la vicinanza
Ebbre del vino della gaiezza,
Rami che diventavano l’albero d’oro

Amelia De Simone – febbraio 2015

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Il senso della bellezza

Il senso della bellezza

La tua mano trema, trema sulla bellezza del mio viso,
Questa bellezza offerta con leggerezza,
Inconsapevole e innocente,
Incosciente del dono divino

Il tuo arrivo le restituisce il significato,
La mia bellezza acquista il senso vero,
Tu sei la condizione della sua essenza,
Sono bella per te, ed é luminosa verità

Amelia De Simone – 8 aprile 2016

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E devota a te voglio stare

E devota a te voglio stare

La devozione tua per me
é il mio drappo rosso,
Magma e pace, scudo e rifugio,
É la caverna dove nacqui

Io amo le tue mani e il tuo sorriso raro,
E devota a te, alla tua luce,
Voglio stare

Dispersa nell’aria fulgida,
Nei pensieri alti,
Senza confini,
Lontana per sempre
Da chimere e falsi profeti

Amelia De Simone – 26 marzo 2016

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