La capinera

I miei cocci,
non presti attenzione,
li calpesti,
e ancora ne fai altri,
tintinnano,
i tuoi passi arrivano sordi,
sovrastano la voce rotta,
scevri di delicatezza,
lasciano orme che raspano
una pelle arsa e lacera,
non hai colpe,
se non l’assenza di devozione,
curiosità del corpo e non dei flutti interni,
attrazione della bellezza
e non per i chiostri silenti
d’una capinera dalle tante segregazioni

Amelia De Simone – dicembre 2014.

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