Sì cerca riparo quando la crepa profonda tra vita e morte si apre come una voragine e ci inghiotte.
Chi resta ed aveva intessuto con chi é andato maglie strette, di fili di fibra forte, ha uno sgomento che non contiene, un vuoto che non colma, e cerca conforto, trova occhi germani che lacrimano insieme, ma il senso di solitudine é insuperabile, sentire la sconfitta dell’essenza mortale dell’uomo é prepotente.
Il dolore piega e ottenebra, le ragioni passate al setaccio di vite sradicate troppo presto non hanno ossa, si sgretolano. Un senso di vertigine prende e attanaglia, inchioda, pare infinito il tempo di sospensione dai riti quotidiani della vita.
(Non ora, poi accadrà, ritroverai la sua vera faccia nella memoria e mille volte riderai dei momenti allegri passati insieme: questa é la corda a cui appigliarsi, e gli abbracci, null’altro, caro Max)