É un’aria gravida di te,
Arriverai a succhiare via
La mia mestizia,
Mi carezzerai le spalle stanche,
E il viso, e sui capelli
Poggerai piano le labbra,
Come un conquistatore di terre
Senza bandiere e senza arroganze,
Arriverai felice per il mio viso,
E i miei canti, e le mie vesti eleganti,
Starai seduto ad ammirarmi,
E poi lascerai che io ammiri te,
La tua infinita bellezza, lo spirito
Di luce, di mani che hanno toccato
La terra nera e gli scritti sacri
Amelia De Simone – maggio 2015