Infinitamente piccolo

Non c’è niente di più bello dell’infinitamente piccolo e impercettibile e gli occhi grandi come una macchina da presa.

Gli occhi fintamente serrati osservano e godono, le sensazioni amplificate, grondano vibrazioni: un refolo di vento diventa tempesta, un granello di sabbia una duna, un motivo musicale il sottofondo di una storia d’amore, un odore un ricordo articolato dell’infanzia.

Filmo la vita, mi perdo dietro ai pulviscoli, forse non vedo i grandi spettacoli, li perdo, o forse son proprio quelli

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Eppure é una forma d’amore

É più potente nel mio immaginario una foto non scattata d’un giorno felice, una parola d’amore nascosta per pudore, una carezza mai data a chi respinge per maschia consuetudine, sono le mie perle d’una collana preziosa che sfoggio unicamente sulla pelle nuda, da sola, nella mia intimità, l’orgoglio un po’ inutile di chi non sa rompere la fragile coltre tra affetto e virile ritrosia.

Anche non saper tenere una mano, rispettare chi non vuole, é una perla che costa lacrime mute, costa starsene periferici, falsamente lontani e indenni

É difficile dire, ancor di più non dire. Eppure é forma d’amore

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Tenere foglie verdi

Ogni giorno sul lavoro e nella vita imparo qualcosa. Questo non vuol dire che prima non sapessi nulla, solo che non ne sapessi abbastanza.

E acquisire nuove angolazioni, nuovi saperi, nuove sfumature mi dà la sensazione d’esser un ramo a cui spuntano tenere foglie verdi. Bello

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Certe prigioni

Certe prigioni non sono fatte di sbarre, né di muri, sono più forti, più invalicabili, son fatte di occhiate bieche, di malumori imposti, di volontà che prevaricano. La libertà é non temerli, attendere che questo giorno arrivi e sia per sempre

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Felici nell’animo

Tutti immaginiamo un futuro sfolgorante quando siamo ragazzi, credo che nessuno mai sogni di fare lo spazzino da giovane, eppure quanto é più utile di un accademico brillante.

Ora, sapersi a più di metà vita senza aver raggiunto alcuna vetta può essere un motivo di insoddisfazione, di notti insonni, di nervosismi serpeggianti, di somatizzazioni dolorose, oppure si può scegliere che sia motivo di soddisfazione e di vanto, perché vivere di poco, con le proprie forze, senza aver ricevuto spinte e appartamenti e gioielli in dono, senza aver fatto alcun compromesso per guadagnarsi il lavoro e il pane, é la vetta, é la gratificazione più grande.

Godere persino dell’acqua che scorre dal rubinetto come di un grosso privilegio, che la maggior parte degli abitanti della terra non ha, é la chiave per essere felici nell’animo

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A Max

Sì cerca riparo quando la crepa profonda tra vita e morte si apre come una voragine e ci inghiotte.

Chi resta ed aveva intessuto con chi é andato maglie strette,  di fili di fibra forte, ha uno sgomento che non contiene,  un vuoto che non colma, e cerca conforto,  trova occhi germani che lacrimano insieme,  ma il senso di solitudine é insuperabile,  sentire  la sconfitta dell’essenza mortale dell’uomo é prepotente.

Il dolore piega e ottenebra, le ragioni passate al setaccio di vite sradicate troppo presto non hanno ossa, si sgretolano. Un senso di vertigine prende e attanaglia,  inchioda, pare infinito il tempo di sospensione dai riti quotidiani della vita.

(Non ora, poi accadrà,  ritroverai la sua vera faccia nella memoria e mille volte riderai dei momenti allegri passati insieme: questa é la corda a cui appigliarsi, e gli abbracci, null’altro, caro Max)

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